L'organo Antonio Da Re 1762 di Campomolino

L’organo della Parrocchiale di San Lorenzo in Campomolino (TV) è stato costruito da Antonio da Re (detto Colla) nel 1762.

Registri:
Principale Soprani 8’
Principale Bassi 8’
Ottava 4’
Quinta Decima
Decima Nona
Vigesima Seconda
Vigesima Sesta
Vigesima Nona
Voce umana 8’
Flauto in XII
Flauto in XVII (Cornetta)
Tromboncini Soprani 8’
Tromboncini Bassi 8’
Contrabbassi 16’ e Ottave 8’
Timballi

Restauri:
1851 – Lorenzo De Marchi
1864 – G.B. De Lorenzi
1896 – Alessandro Bazzani
1978 – Volpato, Padova
2001 – Francesco Zanin, Codroipo

Note biografiche su Antonio Da Re (1730 ca. – 1795/6)
Antonio Da Re detto Colla (o Cola) nasce probabilmente attorno al 1730, la sua famiglia risiedeva a Fratta di Oderzo, oggi provincia di Treviso. Apprende l’arte del far organi dal grande maestro d’origine dalmata don Pietro Nachini (1694-1769). Dopo un facilmente intuibile discepolato nella bottega veneziana del maestro, documento primo – per ora – di una compiuta formazione è costituito da un intervento conservativo del 1752 all’organetto collocato nella cattedrale di Céneda (oggi Vittorio Veneto) nel corso dei lavori di rifabbrica di quella chiesa.
Nel 1762 firma l’organo della parrocchiale di Campomolino (TV). Nell’estate del 1763 inizia una pratica relativa alla costruzione, nella parrocchiale di San Nicolò in Sacile, di un nuovo organo che avesse a sostituire il cinquecentesco strumento di Antonio Dilmani, progetti che non troveranno realizzazione.
Nell’ottobre del 1763 attende alla costruzione di un organo per la parrocchiale di Meolo – oggi distrutto o disperso – e dichiara di essere pronto ad intervenire per il rifacimento dell’organo della chiesa sacilese degli Agostiniani.
Nel 1764 Antonio Da Re stipula il contratto per la costruzione di un organo per la chiesa di S. Francesco a Conegliano officiata dai frati Minori Conventuali. Si tratta di uno strumento di 26 registri montato tra il 1765 e l’inizio del 1766 con l’assistenza del celebre organaro Pietro Nachini suo maestro, all’epoca residente a Conegliano.
Nel corso dello stesso 1766 l’organaro si attiva per la costruzione di un nuovo organo nella parrocchiale di San Vito di Cadore: strumento per altro che, dopo una lunga trattativa, sarà realizzato dal collega Angelo Tesia.
Nel 1779 lo ritroviamo impegnato a ripristinare il cinquecentesco organo del duomo di San Marco in Pordenone.
Antonio Da Re muore tra il 1795 e il 1796.

Scarica la pubblicazione:
C. Berlese, F. Metz, Antonio Da Re organaro veneto del XVIII secolo, 2023